I rischi di un mondo dominato dall’Intelligenza Artificiale

Negli ultimi tempi è diventato di moda parlare di intelligenza artificiale, si è partiti dagli innocenti dialoghi con ChatGPT per poi scoprire i problemi legati alla generazione di immagini da parte delle AI(Artificial intelligence).

Si stanno moltiplicando gli appelli alla sua regolamentazione, alimentati da un immaginario distopico di matrice fantascientifica nel quale le macchine prendono il sopravvento e sterminano l’umanità.

A tutto questo contribuisce la recente notizia che durante una simulazione della Aeronautica Militare Americana un drone controllato dall’AI abbia ucciso il proprio operatore che gli impediva di completare la missione, ovviamente la US Air Force ha smentito, ma le suggestioni rimangono.

Lasciando da parte scenari più consoni a film come Terminator o Matrix bisogna seriamente interrogarsi sui reali pericoli nell’uso della AI, tracce dei quali già possiamo trovare nelle cronache odierne sulla stampa o nel web.

Il primo rischio è che la AI renda efficace e diffusa la disinformazione producendo documenti e immagini dall’aspetto tanto credibile da essere indistinguibili dal reale.

Sono ormai alla portata di tutti programmi che creano dal niente immagini realistiche, AI capaci di spogliare una persona a partire da una sua foto, oppure programmi in grado di riprodurre alla perfezione la voce di chiunque. Senza parlare della possibilità di produrre filmati falsi che coinvolgono persone reali o profili social alimentati con foto credibili di persone che non esistono.

Proprio la diffusione democratica delle AI è il secondo fattore di rischio. Il DeepFake è ormai una realtà che alimentata dall’utilizzo delle AI può letteralmente invadere di fake news il web e non solo.

C’è poi la realtà dell’utilizzo delle AI che semplifica la vita ai criminali informatici automatizzando e rendendo efficaci attacchi che oggi richiederebbero molto tempo e competenze.

Un esempio di questo rischio ce lo offre il fenomeno del Phishing; spesso chi produce mail fasulle su larga scala ricorre ai traduttori automatici, ma senza competenze linguistiche adeguate fabbricano mail sgrammaticate, prive di senso, facili da riconoscere.

Con la AI i traduttori automatici si fanno più sofisticati, si adeguano al contesto e quindi diventerà accessibile a questi criminali produrre testi credibili in una lingua che non conoscono ampliando a dismisura il numero delle loro potenziali vittime.

Poi c’è l’impatto sul mondo del lavoro e con questo, in una realtà nei quali i Social e le interazioni virtuali si fanno sempre maggiori, il rischio che l’utilizzo massiccio delle AI finisca per destabilizzare anche la vita sociale delle persone, soprattutto delle persone fragili; e questa non è fantascienza, basti pensare al fenomeno degli hikikomori, individui che si autoescludono dalla società costringendosi ad un totale isolamento vivendo le interazioni sociali solo in un ambito virtuale, oppure al lancio recente di alcune fidanzate virtuali a pagamento, che tramite AI interagiscono come vere partner pur non esistendo.

Una fidanzata perfetta, ma virtuale è quello che molti potrebbero cercare?

La richiesta è che queste tecnologie vengano regolamentate a livello internazionale, ma risulta difficile credere in un mondo dominato da interessi di potenze contrastanti che queste possano realmente sedersi ad un tavolo e creare una legislazione accettata e rispettata da tutti.

Arriverà dalle AI l’estinzione del genere umano?

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