Il racconto della guerra che potrebbe riportarci all’età della pietra
Di norma bisognerebbe recensire un intero libro e quando capita di stroncarne uno, spesso non si arriva molto oltre l’inizio; per il libro di Nicole Perlroth si potrebbe fare un’eccezione e fermarsi al prologo, un sipario strappato sul palcoscenico di un inquietante conflitto in corso del quale il 99,9% dell’umanità non conosce nulla.
Un riassunto della guerra tecnologica che per anni la Russia ha combattuto contro l’Ucraina lasciando i cittadini al freddo in inverno, senza luce, senza bancomat e noi che ignoravamo quello che stava succedendo. Lo scenario inquietante che potrebbe riguardarci domani, quando Russia, Cina, Iran e Nord Corea decideranno di muovere le loro armate informatiche contro di noi. Allora scopriremo che siamo già compressi, i nostri computer, i nostri sistemi di produzione, elettricità, acqua, sanità, banche.
Bombe ad orologeria pronte ad esplodere e riportarci all’età della pietra.
L’origine di questo male è un clamoroso errore dell’intelligence USA che per anni ha sottovalutato gli avversari e le loro capacità facendosi forza del fatto che tutta la tecnologia fosse progettata in occidente o in paesi legati agli USA come Taiwan, la Sud Corea e il Giappone. Tecnologia progettata in Occidente è vero, ma prodotta in larga parte in Cina. E non contenta la potenza a stelle e strisce si è fatta rubare molti segreti regalando ai nostri avversari la possibilità di giocare ad armi pari.
Il libro ha il ritmo di un thriller e cattura il lettore. Scritto molto bene, qualche pagina potrebbe risultare ostica per la terminologia tecnica utilizzata, ma nel caso c’è il nostro vocabolario da consultare.
Consigliatissimo!
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