La guerra al tempo dell’Informatica

Nuove tecnologie al servizio di antiche strategie

Chi eccelle nell’arte militare, soggioga gli eserciti nemici senza affrontarli direttamente in combattimento, cattura le città fortificate senza doverle assalire, e distrugge gli stati avversari senza doversi impegnare in campagne prolungate

Sun-Tzu

Questo scriveva il generale Sun-Tzu nel V°secolo a.C. nel primo trattato bellico di cui si abbia conoscenza. Una descrizione della guerra come attività sociale e politica, più che di natura militare per richiamare le parole pubblicate, quasi duemila anni dopo, da von Clausewitz.

La guerra sembrava una questione dimenticata.

Il secolo si era chiuso e aperto mostrandoci conflitti di natura locale dall’aspetto di disordinate guerriglie. I veri campi di battaglia apparivano nella nostra percezione immateriali, una questione banalmente economica, sociale e politica. Purtroppo a partire dal 20 febbraio 2022 abbiamo riscoperto una guerra arcaica, combattuta tra eserciti regolari, fatta di movimenti di truppe, fronti e migliaia di morti innocenti.
Ad introdurre l’elemento di antica novità che richiama le teorie di Sun-Tzu sono le tonnellate di immagini che ci hanno invaso nelle prime settimane. Testimonianze dirette, video su Tik Tok, post su Instagram che raccontavano la guerra dal basso scavalcando la stampa e arrivando senza mediazione alle persone.

Informazioni. Quanto queste fossero originali e genuine è una domanda da porsi sempre, perché oggi la guerra è anche InfoWar o Information Warfare e ogni immagine, ogni notizia è un’arma in grado di “catturare città senza assalirle“; ogni notizia è una potenziale arma di propaganda, anche quando proviene dalla parte aggredita.

All’avanguardia si è rivelato essere il regime russo di Vladimir Putin e in particolare si potrebbe anche far coincidere la data di avvio di questa rivoluzione strategica con il febbraio 2013, quando apparve la prima testimonianza della “dottrina Gerasimov” in un articolo dal titolo “Il valore della scienza nella previsione”. In termini storici e filologici è una datazione errata, ma ciò non toglie che per quanto l’uso dell’espressione sia sbagliato, esso ormai identifica un approccio alla guerra di natura moderna che prevede attività di hacking, di spionaggio, corruzione e un uso sistematico delle Fake News e di Troll in servizio permanente attivo.

I troll vengono pagati in base ai contenuti che producono e diffondono.
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Prima di descrivere le varie forme che può assumere l’InfoWar è fondamentale comprendere che non è una attività relegata ad un preciso arco temporale, né ad una precisa area geografica. La diffusione di Internet e dei Social Network l’ha resa una attività permanente, mirata a creare discredito, confusione e tensione sociale nei paesi avversari. Per questo l’InfoWar può essere di natura difensiva (Defensive Warfare) e prevedere la creazione di piani di sicurezza, di prevenzione e di formazione cosi come di natura offensiva (Offensive Warfare) coinvolgendo ogni attività tesa a guadagnare un vantaggio tattico/strategico con modalità operative proprie delle sue tante declinazioni:

  • Psychological Warfare, la guerra psicologica si riferisce a tutte quelle attività di combattimento e propaganda utilizzate per influenzare lo stato d’animo delle parti in conflitto. In una accezione moderna l’uso dei Troll e delle Fake News estende al vissuto quotidiano tattiche che erano proprie dei conflitti dichiarati.
La diffusione di notizie false può diffondere la paura della fame e della carestia
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  • C2 Warfare, Command and Control Warfare “Conflitto Controlla e Comanda”, è un tipo di conflitto che ha come obbiettivo infettare con specifici malware milioni di Personal Computer di ignari cittadini rendendoli zombie(bot), ossia parte di una “botnet” che rispondendo ad un centro di controllo nemico lancia attacchi al fine di rendere inaccessibili le infrastrutture o i servizi avversari (* DDoS) oppure diffondere fake-news, phising e altri vettori di attacco.
  • Eletronic Warfare, è il conflitto combattuto attraverso l’uso di sistemi radio e tecniche di crittografia con l’obbiettivo di ridurre l’efficienza delle telecomunicazioni avversarie e nascondere le proprie. Nel nostro piccolo possiamo sperimentare gli effetti di un conflitto di natura elettronica ogni volta che per una qualche ragione non siamo in grado di poter effettuare una chiamata urgente o di riceverla, di accedere ad internet o di inviare una mail.
  • Hacker Warfare è il conflitto combattuto ingaggiando hacker ed esperti di Sicurezza.
  • Economic Warfare, la guerra economica è tanto l’utilizzo di sanzioni economiche, quanto l’ingerenza nei mercati, l’attacco mirato alla credibilità di aziende, prodotti o i tentativi di ampliare la propria sfera di influenza. Tra le varie forme di conflitto è quello apparentemente meno cruento, perché gli effetti sulle economie occidentali sono in parte stemperati dal sistema di welfare, mentre i danni gravi sono a carico dei paesi in via di sviluppo, pedine che patiscono carestie, guerre civili, dittature.
La destabilizzazione dell’ordine economico e sociale come obbiettivo della InfoWar
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  • Cyber Warfare, è il conflitto combattuto con l’uso specifico di sistemi informatici per colpire persone o gruppi di persone.
  • Intelligence-based Warfare, è l’estensione moderna della guerra di spie basata sull’uso di apparati e sensori , ma anche metodi tradizionali di OSINT o di spionaggio, finalizzata ottenere un vantaggio strategico dalla conoscenza del campo di battaglia e contestualmente di negare questa possibilità all’avversario.

Lungi dal voler descrivere in maniera esaustiva fenomeni complessi che rendono fluide le definizioni, la speranza di questo articolo è quella di aver reso i lettori più consapevoli di quanto attività banali e prive di importanza, come mettere un like o condividere una notizia, sino a dieci anni fa non avrebbero rappresentato nulla più di ciò che erano, oggi possono essere inconsapevoli proiettili che caricano le armi puntate contro la nostra società.


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* DDoS, Distributed Denial of Service, è una tipologia di attacco che attraverso varie tecniche utilizza il traffico generato da un enorme numero di macchine per impedire ad un server di erogare il proprio servizio.

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